Riccardo Bellandi 

ENRICO MATTEI DEVE MORIRE

Lecce, 2019

pagine: 386

copertina di Andrea Castellani  

VERSIONE CARTACEA

 caratteristiche: br, 13x20 

 ISBN: 978-8831629-73-7 /  prezzo: 17,00 €

VERSIONE DIGITALE

ISBN: 978-88-31634-32-8 / prezzo: 1,99 €



Personaggi storici del romanzo


ITALIANI

Giulio Andreotti (1919-2013)

Politico. Esponente di spicco della destra DC, ricoprì innumerevoli e variegate cariche di governo per l’intera durata della Prima Repubblica: sottosegretario alla presidenza del consiglio (1948-54), presidente del consiglio (1972-73, 1976-79, 1989-92), ministro dell’interno (1954), delle finanze (1955-58), della difesa (1959-66, 1974), dell’industria (1966-68) e degli esteri (1983-89). Sempre molto vicino alle posizioni del Vaticano, tra gli anni ’50 e ’60 si oppose all’ingresso dei socialisti nella maggioranza di governo.



Irnerio Bertuzzi (1919-1962)

Pilota d’aerei. Durante la seconda guerra mondiale pluridecorato pilota della Regia Aeronautica e poi dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana, specialità aerosiluranti, fu insignito di tre medaglie d’argento, una di bronzo al valor militare e della Croce di Ferro di I e II classe tedesche. Nel 1957 fu assunto all’ENI diventando il pilota di fiducia di Enrico Mattei. Morirono assieme nell’esplosione in volo del 27 ottobre 1962.

 

Glauco Della Porta (1920-1976)

Economista e politico. Esponente della DC vicino agli ambienti Vaticani, fu primo sindaco del centro-sinistra di Roma (1962-64), quindi docente universitario e direttore del Banco di Roma.



Giorgio Bo (1905-1980)

Politico. Esponente della sinistra DC e uomo di governo, per molti anni fu ministro delle partecipazioni statali (1957-58, 1960-68), molto vicino agli interessi dell’ENI di Enrico Mattei, di cui era stato collaboratore. 



Giovanni De Lorenzo (1907-1973)

Militare e politico. Partecipò alla resistenza da militare di carriera col grado di colonnello ottenendo la medaglia d’argento. Quindi col grado di generale fu comandate del SIFAR dal 1955 al 1962, dell’Arma dei Carabinieri dal 1962 al 1965 e dello Stato Maggiore dell’Esercito dal 1965 al 1967. Destituito a seguito degli scandali “dossier SIFAR” e “Piano Solo” nel contesto di una terribile faida tra i vertici delle Forze Armate (“la guerra dei generali”), nel 1968 fu eletto al Parlamento con il Partito Monarchico, per poi aderire al MSI.



Amintore Fanfani (1908-1999)

Giurista e politico. Esponente di spicco della sinistra DC, ne fu segretario nazionale (1954-59) per poi ricoprire più volte la carica di presidente del consiglio (1954, 1958-59, 1960-63, 1982-83, 1987). Per varie legislature fu anche presidente del Senato (1968-73, 1976-82, 85-87). Tra gli anni ’50 e ’60, da segretario di partito e capo del governo, sostenne l’apertura della maggioranza al PSI (ricevendone l’appoggio esterno nei governi del 1960-63), promosse importanti riforme socio-economiche, favorì l’intervento pubblico nell’economia appoggiando l’attività dell’ENI di Enrico Mattei.



Enrico Mattei (1906-1962)

Imprenditore, partigiano, politico esponente della sinistra DC. Nel 1945, nominato commissario liquidatore dell’AGIP, resistendo alle pressioni dei monopoli privati nazionali e delle compagnie petrolifere anglosassoni, potenziò l’azienda pubblica, dal 1953 diventata ENI, trasformandola in una grande multinazionale protagonista del miracolo economico. Da presidente dell’ENI divenne uno degli uomini più potenti e discussi d’Italia, nonché uno degli italiani più influenti all’estero, capace di condizionare le dinamiche politiche nazionali come il mercato petrolifero internazionale. Nell’ottobre 1962 una bomba collocata nel suo aereo ne causò la morte. Mandanti ed esecutori dell’atto terroristico, fino a pochi anni fa derubricato a mero incidente aereo, sono rimasti ignoti.



Aldo Moro (1916-1978)

Giurista e politico. Esponente di spicco della DC ne fu segretario politico (1959-64) e uomo di governo ricoprendo la carica di presidente del consiglio (1964-68, 1974-76), ministro della giustizia (1955-57), dell’istruzione (1957-59) e degli esteri (1969-72, 1973-74). Durante la sua segreteria politica favorì l’ingresso del PSI nella maggioranza di governo e i suoi esecutivi degli anni ’60 furono i primi governi organici di centro-sinistra. Nel 1978 fu sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse.



Pietro Nenni (1891-1980)

Giornalista e politico. Esponente storico del Partito socialista italiano, ne fu a lungo segretario e uomo di governo. Dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria (1956), ruppe l’alleanza politica col PCI e avvicinò il PSI alla DC, prima con l’appoggio esterno ai governi centristi (1960-63), quindi dando vita a governi organici di centro-sinistra di cui fu vicepresidente del Consiglio dei Ministri (1963-1968).



Rino Pachetti (1913-2000)

Partigiano e dipendente ENI. Durante la guerra fu comandante partigiano di area cattolica in Lombardia e per le sue imprese ottenne la medaglia d’oro. Nei primi anni ’50 venne assunto all’ENI e nell’estate del 1961, a seguito delle minacce dell’OAS, fu incaricato di organizzare e guidare la scorta personale di Enrico Mattei.



Amerigo Petrucci (1922-1983)

Politico. Esponente di spicco della DC romana (corrente andreottiana), fu sindaco di Roma (1964-67), quindi parlamentare (1972-83) e sottosegretario alla difesa (1976-1982).

 

 

Renzo Rocca (1910-1968) 

Militare e agente segreto. Nel 1949, alla costituzione del SIFAR, con il grado di colonnello assume la direzione dell’Ufficio REI (Ricerche Economiche e Industriali), che si occupa dei rapporti con l’imprenditoria e dello spionaggio industriale. Alla fine degli anni ’50 diventa uomo di fiducia del nuovo direttore del SIFAR De Lorenzo, che lo impiega in delicate attività di spionaggio e controspionaggio che investono i settori più disparati della sicurezza nazionale, compreso il terrorismo altoatesino. Legato al ministro democristiano Taviani e agli ambienti confindustriali, osteggia l’apertura a sinistra portata avanti da Fanfani e Moro. Nel 1965 diventa capo dell’Ufficio “D” del nuovo SID (Servizi Informazioni Difesa), incaricato dell’attività di controspionaggio. Nel 1967, a seguito dello scoppio dello scandalo dei fascicoli, si dimette e diventa consulente della FIAT. Nel 1968 viene trovato cadavere nel suo studio a Roma, con un colpo di pistola alla tempia.


Giorgio Ruffolo (1926)

Economista, giornalista e politico. Esponente del PSI, fu stretto collaboratore di Enrico Mattei, come responsabile delle Relazioni Pubbliche, dal 1956 al 1962.



Antonio Segni (1891-1972)

Giurista e politico. Leader della destra DC e uomo di governo, dal 1945 alla nomina al Quirinale fu sempre membro degli esecutivi della Repubblica: presidente del consiglio (1955-57, 1958-59), ministro degli esteri (1960-62), dell’interno (1959-60), della difesa (1958-59), dell’istruzione (1951-54), agricoltura (1946-51). Nel maggio 1962 fu eletto Presidente della Repubblica per dimettersi nel 1964 a seguito di un grave malore.



Ezio Vanoni (1903-1956)

Economista e politico. Esponente della sinistra DC, fu ministro delle finanze (1948-54) e poi del bilancio (1954-56). Amico intimo di Enrico Mattei, fu tra i principali sostenitori dell’ENI.



      

FRANCESI


Roger Degueldre (1925-1962)

Militare e terrorista. Dopo la seconda guerra mondiale, spacciandosi per cittadino svizzero, si arruolò nella Legione Straniera e combatté da paracadutista nelle campagne d’Indocina e d’Algeria, ottenendo il grado di tenente e importanti attestati di valore. Dopo aver aderito al fallito putsch d’Algeri dell’aprile 1961, disertò e aderì all’OAS diventando il capo dei Commando Delta, i gruppi di fuoco incaricati degli attentati terroristici in Algeria e Francia. Catturato dalla polizia francese nella primavera del 1962, fu condannato a morte e fucilato nel luglio dello stesso anno.



Jacques Foccart (1913-1997)

Politico e stretto collaboratore di De Gaulle, fu tra i fondatori e i leader del Service d’Action Civique (SAC), il braccio armato del movimento gollista specializzato in operazioni sotto copertura contro i nemici di De Gaulle e della V Repubblica Francese; dal 1960 al 1974, sotto le presidenze De Gaulle e Pompidou, ricoprì la carica di capo di gabinetto per le questioni africane, guidando di fatto, con estrema durezza e spregiudicatezza, tutta la politica francese in Africa («Françafrique»).



Charles De Gaulle (1890-1970)

Militare e politico. Generale dell’Esercito, dopo aver guidato la Francia Libera nella seconda guerra mondiale e il governo provvisorio della Repubblica dal 1944 al 1946, si ritirò a vita privata. Nel 1958, richiamato alla guida del governo a seguito della crisi algerina, fondò la V Repubblica diventandone il primo presidente (1959-69).



Philippe De Massey (1928-2017) 

Militare e politico. Esponente metropolitano dell’OAS, ne fu il rappresentante per l’Italia nei primi anni ’60, intrattenendo rapporti coi servizi segreti italiani e coi movimenti politici vicini alle posizioni dell’OAS (MSI, Comitati Civici, dirigenti della destra DC).

 

Raoul Salan (1899-1984)

Militare e politico. Generale dell’Esercito, dopo le campagne d’Africa e d’Italia nelle file della Francia Libera (1942-45), comandò le truppe francesi in Indocina (1952-53) e in Algeria (1956-60). Contrario all’indipendenza dell’Algeria voluta da De Gaulle, nel 1961, rassegnò le dimissioni dall’Esercito, tornò clandestinamente in Algeria e divenne il capo dell’OAS guidando il fallito putsch d’Algeri dell’aprile ’61 e la terribile ondata di attentati terroristici che nei mesi successivi insanguinò Algeria e Francia. Catturato dalla polizia nella primavera del ’62, fu processato e condannato all’ergastolo, ma nel 1968 tornò in libertà con l’amnistia di De Gaulle.



ALGERINI


Ahmed Ben Bella (1916-2012)

Militare e politico. Ritornato in Algeria dopo aver fatto la campagna d’Italia nel corpo di spedizione della Francia Libera come sottoufficiale, nei primi anni ’50 entrò in clandestinità e cominciò a combattere per l’indipendenza del suo paese. Rifugiatosi in Egitto per sfuggire alla polizia francese, nel 1952 fondò il FLN Algerino che nel 1954 assunse la guida della guerra d’indipendenza contro il governo coloniale francese. Imprigionato dai francesi nel 1955 a seguito di un dirottamento aereo, fu libero con gli accordi di pace del 1962 e divenne il primo presidente dell’Algeria.



Taïeb Boulahrouf (1923-2005) 

Politico e diplomatico. Rappresentò e curò gli interessi del FLN algerino in Francia, Svizzera e Italia, svolgendo un importante ruolo diplomatico nelle trattative di pace tra il governo francese e i ribelli algerini. Nell’estate del 1959, mentre si trovava a Roma, sfuggì a un attentato organizzato dall’OAS o, più probabilmente, dai servizi francesi. Dopo il 1962 intraprese la carriera diplomatica.



AUSTRIACI


Norbert Burger (1929-1992)

Professore all’Università di Innsbruck, politico di estrema destra e dirigente del Comitato per la liberazione del Sudtirolo (BAS). Condannato dalla giustizia italiana, ma assolto da quella austriaca, come mandante e organizzatore di vari attentati terroristici degli anni ’60 in Italia (tra i quali la strage di Cima Vallona del 1967), trovò rifugio in Germania dove continuò la sua attività politica e professionale.



Peter Kienesberger (1942-2015)

Attivista politico di estrema destra e membro del Comitato per la liberazione del Sudtirolo (BAS). Condannato dalla giustizia italiana, ma assolto da quella austriaca, come autore di vari attentati terroristici degli anni ’60 in Italia (tra i quali la strage di Cima Vallona del 1967), trovò rifugio in Germania dove continuò l’attività politica, diventando un noto editore e giornalista.